DYLAN
DOG
Titolo
originale: Dylan Dog Personaggi: Dylan Dog, Groucho, Bloch, Jenkins
, Lord H. G. Wells,, La Morte, Lord Chester , Madame Trelkovski, Il professor
Adam, Geoffrey M. Gideon, Autore:
Tiziano Sclavi | Editori:
Sergio Bonelli Editore Nazione: Italia Anno: 26 settembre
1986 Genere: Fumetto Horror Età consigliata: Adolescenti
dai 13 ai 19 anni |
Con
il primo numero uscito nel 1986 "L'alba dei morti viventi"
per la DAIM PRESS (oggi Sergio Bonelli Editore), nasce quello
che oltre a una normale serie a fumetti diventerà un
vero e proprio fenomeno editoriale e culturale italiano di
fine '900: Dylan Dog. Nonostante il tiepido iniziale,
ben presto grazie al passa parola dei primi lettori, questo
personaggio creato dal geniale Tiziano Sclavi, viene seguito
da giovanissimi e non, anche estranei al mondo del fumetto,
questo perché la serie non è un semplice horror
o splatter (anche se alcune scene lo farebbero supporre),
ma spesso e volentieri diventa un viaggio all'interno delle
nostre paure, del nostro inconscio e di ciò che si
manifesta con i nostri sogni e incubi, non a caso Dylan
Dog svolge come professione quella dell'indagatore dell'incubo.
La sua agenzia si trova in un'appartamento di Londra, a
Craven Road 7e
i suoi clienti sono sempre persone che sono state vittima
di un "giallo" soprannaturale, persone che non andrebbero
mai a raccontare le loro disavventure alla polizia in quanto
non verrebbero credute o sarebbero prese per pazze, dal momento
che hanno visto con i loro occhi fantasmi, mostri, streghe,
vampiri, diavoli e quanto di più paranormale possa
esserci. Dylan Dog (il cui volto ricorda quello dell'attore
Rupert Everet) è un ex alcolizzato, ex agente di Scotland
Yard, veste perennemente in jeans con una camicia rossa e
una giacca nera e i suoi hobby preferiti sono quelli di suonare
il clarinetto e costruire pazientemente il modellino di un
galeone, che forse non finirà mai. Spesso la figura
del galeone compare nei suoi sogni come una sorta di metafora,
di simbolo onirico che gli permette di viaggiare nella fantasia
e nell'inconscio. Nella
sua agenzia è aiutato dal fedele assistente Groucho
(sosia perfetto del comico Groucho Marx dei Fratelli Marx)
che con il suo terribile senso dell'umorismo e le sue freddure,
porta i clienti ad irritarsi. L'aiuto pratico di Groucho è
quello di lanciare la pistola a Dylan Dog nei momenti di difficoltà,
(una specie di tormentone che fa quasi ricordare gli spinaci
lanciati da Olivia a Braccio
di Ferro) per il resto, l'aiuto di questo fido assistente
e inseparabile amico risulta praticamente nullo.
Dylan
Dog non svolge il suo mestiere per soldi o per calcolo, ma
mosso da una forte passione (e paura) per i fenomeni soprannaturali
e per il gusto dell'ignoto. Questa passione lo contraddistingue
in tutte le cose che fa e in particolare con le donne. Dylan
Dog ha amato e ama un'infinità di donne e anche
se il primo impulso è sempre stato quello del sesso,
tutte quante hanno rappresentato per lui l'amore universale.
Fra queste ricordiamo l'affascinante
ed enigmatica
Morgana (che in realtà pare si tratti della madre
vissuta in un altra epoca), Anna
Never una attrice, fotomodella svampita e distratta, Lillie
Connolly una rossa irlandese protagonista dell'albo "Finché
morte non vi separi" con la quale si sposa sempre
in un atmosfera onirica, scambiandosi degli anelli giocattolo
trovati nelle patatine.Un altro inseparabile personaggio delle
storie di Dylan Dog e che rappresenta l'attaccamento al mondo
reale è l'ispettore Bloch, un ex collega e "maestro"
di Dylan dai tempi di Scotland Yard. Questi nonostante non
abbia approvato la scelta del nostro protagonista di lasciare
la polizia per dedicarsi al soprannaturale è sempre ben disposto
ad aiutarlo, Dylan a sua volta contraccambia quando viene
chiamato in causa nel risolvere quei casi dove la fredda razionalità
non riesce a dare una spiegazione. Ma nonostante le mille
avventure, l'ispettore non crederà mai a questi fenomeni
neanche avendoli visti con i suoi occhi e in questo rappresenta
tutte le persone razionali che respingono il sogno e la fantasia
a priori. Ma come si fa a respingere razionalmente una verità
come la Morte? E' infatti questa la nemica numero uno
del nostro protagonista (e ahimè di tutti noi), che
viene raffigurata con la classica immagine medievale (ricordate
la famosa canzone di Angelo Branduardi "Ballo in Fa diesis"?),
scheletro e falce con tonaca e cappuccio nero, che accompagna
le sue storie, dialoga con lei e ci gioca a scacchi (come
nel famoso film di Ingmar Bergman "Il settimo sigillo").
Ma
il nemico più complesso ed enigmatico, protagonita delle più belle
storie della serie, "L'alba dei morti viventi" e "Storia di Nessuno"
è senza dubbio Xabaras,un biologo che per la sua spasmodica ricerca
del siero dell'immortalitàè disposto a risvegliare morti e a trasformarli
in zombi, nel tentativo di catturarne l'anima. Chi invece rappresenta il classico
"Uomo nero" delle nostre paure infantili è senza dubbio Mana
Cerace, protagonista anch'egli di bellissimi episodi che analizzano l'inconscio
di ciascuno di noi.Uno degli albi che preferisco è sicuramente "Mefistofele"
la storia di un uomo che dopo il risveglio dal coma, perde l'anima e incarnando
il diavolo, si vendica di tutti i torti subiti in passato ad opera delle persone
insensibili alla sua vita. I mostri spesso non fanno paura ma tenerezza, infatti
il più delle volte rappresentano gli esclusi, gli emarginati, i diversi.
E' emblematico il caso di "Johnny Freak" (sceneggiato da Mauro
Marcheselli), quella che i lettori hanno definito la più bella storia della
serie. Pur non scivolando nel genere fantascientifico Dylan
Dog ha anche incontrato gli alieni, visti quasi come messaggeri divini. Ma
se dovessimo analizzare le migliori storie sceneggiate da Tiziano Sclavi, sicuramente
incontreremo delle grosse difficoltà in quanto, sopratutto per i primi
100 numeri, ogni storia lascia un significato profondo e uno spunto di riflessione
verso il senso stesso della vita e su ciò che si nasconde dietro il suo
lato oscuro. La genialità di questo genere horror consiste anche nel far
capire che l'orrore può nascere dalle cose comuni di tutti i giorni: una
malattia, la pazzia, iperprotettività dei genitori. Spesso le storie fantastiche
del nostro protagonista sono un pretesto per parlare di temi reali molto scottanti
come l'emarginazione, il razzismo, la droga, la vivisezione, l'alcolismo tanto
da essere utilizzato come testimonial di parecchie campagne pubblicitarie patrocinate
dal governo, contro l'uso di droghe e contro il razzismo. Il fumetto di Dylan
Dog è comunque rivoluzionario sotto tanti punti di vista, ad esempio
la narrazione per immagini, con l'uso a volte di vignette triangolari, sempre
subordinate alla narrazione e mai fini a se stesse, oppure le storie, con il grottesco
che sembra spesso stridere con storie drammatiche e tragiche, ma che contribuisce
a smontare i luoghi comuni e a cercare di trasformare l'orrore dandogli un altro
aspetto, quasi una spiegazione metafisica.
Da
ricordare la bellissima la sequenza di vignette che su "Storia
di nessuno" racconta senza dialoghi, la vita dell'uomo
qualùnque. Non a caso questo fumetto è stato
preso in considerazione da intellettuali del calibro di Umberto
Eco e da altri scrittori e giornalisti di tutto rispetto.
Di questo enorme successo lo stesso Tiziano Sclavi,
rimane sempre sorpreso. Ma non è
un caso se questo autore venga considerato da molti, una sorta
di Stephen King italiano, infatti la sua produzione letteraria
vanta anche una decina di romanzi dei quali uno in particolare
"Dellamorte Dellamore" è stato trasformato in
un film horror, diretto dal regista Michele Soavi, ed ha avuto
parecchi apprezzamenti anche negli Stati Uniti da registi
come Martin Scorsese e Tarantino. Prima di inventare il personaggio
di Dylan Dog, Tiziano sclavi ha sceneggiato parecchie storie
di personaggi bonelliani e non, ricordiamo Zagor,
Mister No, Martyn Myster e Ken
Parker.
Ma
al successo del personaggio noir di Dylan Dog hanno contribuito
dei veri e propri maestri del chiaroscuro e del disegno a
china quali: Angelo Stano (che ha anche partecipato
come attore disegnato nell'episodio "Morgana")
dal tratto che ricorda il grande pittore Schiele è
autore anche delle copertine dopo Claudio Villa, il
suo creatore grafico, Corrado Roi , splendido nei chiariscuri
sfumati con l'uso della spugnetta che ricordano i disegni
di Dino Battaglia, ma che riescono a essere del tutto originali
e perfettamente funzionali alle atmosfere drammatiche e oniriche
del mondo dylandoghiano, Giampiero Casertano da tratto
vellutato e dal nero vigoroso, Bruno Brindisi dai volti
dolci e dal segno elegante, ma anche Carlo Ambrosini,
Luigi Piccato, Andrea Venturi, Piero
Dall'Agnole, Gustavo Trigo disegnatori
dal segno istintivo e veloce, o anche Nicola Mari sicuramente
più a suo agio con queste atmosfere rispetto a quelle
di Nathan Never (anche se con quest'ultimo personaggio ha
realizzato dei capolavori grafici), da ricordare anche il
duo Montanari & Grassani velocissimi autori di
gran parte delle storie. Per le sceneggiature a Tiziano Sclavi
si sono affiancati: Claudio Chiaverotti,Gianfranco
Manfredi, Mauro Marcheselli,
Pasquale Ruju e tanti altri grandi autori di
casa Bonelli.
Dylan
Dog è copyright © Sergio Bonelli Editore tutti i nomi e le immagini vengono
qui utilizzati a scopi conoscitivi e divulgativi. |