DYLAN
DOG - Il film
Dopo
l'invasione al cinema dei personaggi dei fumetti americani, finalmente è
arrivato il turno di Dylan Dog uno dei
personaggi dei fumetti più amati in Italia creato da Tiziano Sclavi nel
1986 per la Sergio Bonelli Editore, diventato ormai un fenomeno di culto fra gli
appassionati del genere horror e soprannaturale, tanto da aver venduto oltre 56
milioni di copie. Nei panni dell'indagatore dell'incubo troviamo Brandon Routh
(nientemeno che l'attore di Superman Returns), che interpreta un Dylan Dog ironico
e al tempo stesso sfrontato. Dopo aver perso la donna della sua vita e aver affrontato
centinaia di casi relativi a mostri e fenomeni paranormali, il nostro eroe decide
di riposarsi e andare in pensione. Suo malgrado sarà costretto a ritornare
al lavoro al fine di codificare la scrittura di un antico reperto, che potrebbe
portare alla distruzione del genere umano.
Il
film racconta di Elizabeth (interpretata da Anita Briem), una donna affascinate
e misteriosa che chiede a Dylan Dog di indagare sul crudele omicidio di suo padre.
Arrivato sul luogo del delitto Dylan si accorge della presenza di peli di lupo
mannaro e comprende che la faccenda riguarda il risveglio di creature mostruose.
Dylan Dog non vuole assolutamente affrontare il problema, ma quando Marcus (interpretato
da Sam Huntington) dopo essere stato ucciso, ricompare sotto forma di zombie è
costretto a trovare una soluzione.
Dylan consulta il suo amico Gabriel (l'attore
è Peter Stormare) leader dei Lupi Mannari, che però lo invita a
non intromettersi nella faccenda. Dylan Dog inoltre, manda su tutte le furie
Vargas (Taye Diggs), il leader del clan dei Vampiri, che per farlo desistere dalla
sua indagine gli spedisce una banda di teppisti assetati di sangue. Dylan Dog
infatti ha fiutato un piano diabolico di Vargas, che intende far dominare la terra
dai Vampiri.
Così Dylan Dog, Marcus ed Elizabeth dovranno trovare
l'antico manufatto prima che venga alterato l’equilibrio tra il mondo degli zombie
con quello dei viventi, in quanto le anime dell'inferno potrebbero invadere la
terra.
Le
avventure di Dylan Dog si svolgono nella tenebrosa Londra dei nostri giorni e
i fumetti riscuotono successo sia nel nostro paese che in altri parti d'Europa,
sopratutto grazie alle storie originali e bizzarre di Tiziano Sclavi. Il film
è un omaggio al festeggiamento dei 25 anni dalla sua prima apparizione
nelle edicole italiane, un traguardo che hanno vantato soltanto i più grandi
e famosi personaggi del fumetto.
Il successo di Dylan Dog nasce probabilmente
dalla metafora intrinseca delle storie sui mali della nostra stessa società, dove
si può nascondere un mostro in ognuno di noi e nelle nostre piccole manie
di tutti i giorni. I vampiri, lupi mannari e fantasmi che popolano le storie di
Dylan Don si celano fra le persone comuni, che svolgono magari lavori notturni
o che ignoriamo del tutto. Sono le creature della notte che vivono e lavorano
vicino a noi e che nella maggioranza dei casi ci lasciano in pace. Ma poi, ogni
tanto, infrangono le loro leggi e quelle della società, e arrivano anche a uccidersi
tra di loro, oltre che a uccidere incauti e sfortunati “civili”.
Dylan
Dog è l’unico “Indagatore dell’Incubo” del mondo, sul suo biglietto da visita
c’è scritto chiaramente “Nessun battito, nessun problema”. Ha la prodezza di Indiana
Jones e le capacità intellettive di Ben Cates - Dylan arriva lì dove i vivi non
oserebbero mai arrivare – è pronto ad affrontare amici e nemici. Più cose apprende
sui segreti dell’inferno e sulle mortali rivalità che vi nascono, più Dylan si
convince che, come ogni persona normale, meno ha a che fare con il mondo dei non
morti e la sua miriade di problemi, meglio è. Ma c’è sempre qualcuno o qualcosa
che lo trascina indietro in quella realtà che tanto lo affascina, dentro al mondo
oscuro dei non morti. Le avventure di Dylan hanno sempre strizzato l’occhio ad
elementi horror tradizionali, offrendo numerosi “tributi” a mostri classici (come
Frankenstein, L’Uomo Lupo, Dracula, solo per citarne alcuni), ma in esse viene
anche messa in discussione la condizione umana; spesso, infatti, Dylan viene calato
in situazioni che puntano il dito contro il vero mostro: l’umanità.
Il
produttori del film si sono trovati di fronte al problema di adattare il personaggio,
anche ai gusti del pubblicio americano, dal momento che negli Stati Uniti questo
fumetto non è ancora conosciuto. Il progetto è iniziato nel 1998,
quando gli sceneggiatori Thomas Dean Donnelly e Joshua Oppenheimer, capirono le
incredibili potenzialità narrative di quelle storie dal punto di vista
cinematografico, che fonde tra loro diversi generi e li contestualizza in un universo
simile e parallelo al nostro.
Il
regista Kevin Munroe ( colui che ha diretto TMNT - le Tartarughe Ninja) non aveva
mai letto un fumetto di Dylan Dog, dal momento che non esistono traduzioni in
inglese, così ne sentì parlare per caso quando stava sviluppando
un altro progetto presso l’editore di un altro fumetto. Dopo dieci anni ha avuto
la proposta dalla Platinum Studios e Hyde Park Entertainment di leggere la sceneggiatura
del film e ne rimase subito conquistato, proprio per il sapiente mix di stili
e generi. Una scelta che ha caratterizzato la direzione di Kevin Munroe e gli
effetti speciali è quella di utilizzare il trucco sugli attori, anzichè
ricostruire personaggi al computer. In questo riesce a trasmettere un collegamento
più veritiero tra il mondo degli zombi, con quello degli esseri umani e
a saperlo raccontare con immagini spettacolari e coinvolgenti. Inoltre Kevin Munroe
preferisce la collaborazione diretta con gli attori e la loro interpretazione,
naturale e spontanea.
Al
fine di trasportare la Londra di Dylan Don in un contesto americano, la scelta
della città è ricaduta su New Orleans, perchè ha una lunga
e leggendaria storia rispetto al mondo dei morti viventi e del sovrannaturale.
La produzione ha impiegato molto tempo nella ricerca delle location attorno a
New Orleans, per far sì che questa città diventasse uno dei personaggi del film.
La produzione ha utilizzato numerosi siti: lo storico Saenger Theatre (rimasto
seriamente danneggiato durante l’Uragano Katrina), il Ninth Ward Wharf, Canal
e Bourbon Street, il Garden District, i nuovi Louisiana Film Studios, il New Orleans
Athletic Club, diversi cimiteri, la Latter Memorial Library e la vecchia Centrale
Elettrica di Thalia Street.
I
fans di Dylan Dog avranno sicuramente storto il naso nel vedere che il film non
era interpretato da Rupert Everet (già interprete del romanzo di Sclavi
DellaMorte DellAmore), che ha contribuito non poco alla caratterizzazione del
suo volto ad opera dei disegnatori, tuttavia Brandon Routh riesce a catturare
tutta la personalità di Dylan Dog, in grado di trasmettere tutta la sua passione
per il mondo dei viventi e per il mondo dei morti. Brandon Routh ha capito che
il segreto dell'interpretazione di Dylan Dog consiste nel riuscire a vedere i
suoi lati contrapposti. Quando si trova nelle situazioni difficili mette su la
sua faccia tosta, ma quando lo vediamo in situazioni normali, quando non c’è nessuno
che cerca di sparargli addosso, o non è impegnato nell’inseguimento di un vampiro,
è più rilassato e possiede anche un lato piuttosto emotivo.
Ecco
alcune curiosità su Dylan Dog: Dylan Dog veste solo con camicia rossa,
giacca nera, jeans, abiti che indossava durante l'ultimo appuntamento con la sua
amata Lillie prima che venisse uccisa. Vive a Londra al numero 7 di Craven Road.
Omaggio a Wes Craven sceneggiatore e regista della serie NIGHTMARE. Il campanello
della casa emette un urlo disumano. Dylan è alto 1,85 ha occhi azzurri e capelli
neri. Dopo un passato da alcolizzato, è astemio e vegetariano. L'espressione tipica
dell'Indagatore dell'Incubo è "Giuda Ballerino". Dylan ha una sorta di capacità
premonitoria che ama definire "quinto senso e mezzo". Sulla sua scrivania si
vede spesso una tazza di Scotland Yard, di cui fu agente prima di diventare l'Indagatore
dell'Incubo. Su una parete del suo studio è appeso il poster del Rocky Horror
Picture Show Dylan nel tempo libero si dedica alla costruzione di un galeone che
pare non finirà mai. Il maggiolone che guida è la ricompensa del suo primo caso
risolto ed è targato DYD 666.
Altra passione di Dylan è il clarinetto, che
suona male. Il suo migliore amico e assistente è Groucho, chiamato così perché
ha perso la memoria mentre interpretava il comico Groucho Marx e ne ha, dunque,
ereditato il nome. Oltre a Groucho altri alleati di Dylan Dog è l'Ispettore Bloch,
Lord H.G. Wells e la signora Trelkovski. Cagliostro è il gatto stregone protagonista
di alcune sue avventure Botolo è un cane randagio che Dylan salva da un accalappiacani
che spesso gli salverà la vita. Dylan non ama molti aspetti della vita moderna,
i cellulari ad esempio. Preferisce la lettura e la musica, ascolta dalla classica
all'heavy metal. Tiene un diario che scrive con penna d'oca e calamaio. Dylan
non è interessato al denaro, per questo è sempre in bolletta. La sua pistola è
una Bodeo 1889.