Biancaneve
e i sette nani
Biancaneve
©
Walt Disney Picture
Titolo
originale: Snow White and the Seven Dwarfs Personaggi: Biancaneve,
La Regina Cattiva, Il Principe, Dotto, Brontolo, Gongolo, Pisolo, Mammolo, Eolo,
Cucciolo, Lo Specchio Magico, Il Cacciatore Produzione: Walt Disney
Studios Regia: David Hand, Perce Pearce, William Cottrell, Larry Morey,
Wilfred Jackson, Ben Sharpsteen | Nazione:
USA Anno: 1937 Genere: Fiaba Episodi: 1 Durata:
83 minuti Età consigliata: Film per tutte le età |
Biancaneve
e i sette nani ("Snow White and the seven Dwarfs"
nell'originale americano) è il primo lungometraggio della
storia del cinema d'animazione firmato Walt Disney; la sua
realizzazione, incominciata nel 1934 fu portata a termine
nel 1937. La prima del film avvenne il 21 Dicembre al Carthay
Cicle Theater di Los Angeles e ottenne uno straordinario
successo. Infatti Biancaneve e i sette nani rappresenta
una vera svolta cinematografica, non solo perché si conferma
come un capolavoro di insuperabile grandezza, ma anche perché
ha fissato uno standard in base al quale vengono giudicati
tutti i cartoni animati. Disney - già noto e apprezzato
per aver inventato il mitico personaggio Mickey
Mouse - maturò il suo progetto al rientro da una vacanza
a Parigi, dove in certi cinema i suoi cortometraggi venivano
proiettati uno di seguito all'altro, senza interruzione.
Fu così che il produttore ebbe una geniale intuizione: comprese
che i lungometraggi avrebbero potuto rappresentare il futuro
del cinema; quindi una volta in America, mobilitò le sue
energie umane, professionali ed economiche, per concretizzare
questa nuova grande scommessa (giudicata a quei tempi "la
follia di Walt"). La scelta di animare Biancaneve e i sette
nani fu influenzata dalla visione del film muto "Biancaneve
e i sette nani", interpretato dall'attrice Marguerite
Clark. Nel mettere appunto i lavori emerse subito il problema
di come poter fare ad intrattenere un pubblico disabituato
a reggere un'ora e mezzo un cartone animato dai colori vivaci.
Pertanto parve necessario che Biancaneve fosse dotato di
un profilo realistico -non caricaturale- capace di trasmettere
un forte potere di identificazione e partecipazione alle
vicende narrate e secondo Walt, la fiaba dei fratelli Grimm
aveva tutti i requisiti perché ciò potesse realizzarsi con
successo: la strega cattiva, la dolce fanciulla, il principe
azzurro, la storia d'amore, la simpatia dei nani e così
via.
Biancaneve
è una splendida e delicata fanciulla (dice lo Specchio magico:
"ha la bocca di rosa, d'ebano i capelli, come neve è bianca…"),
che la regina sua matrigna, invidiosa, costringe a fare
la sguattera. Un giorno lo specchio, interrogato, svela
alla donna che, seppur vestita di stracci Biancaneve
continua ad essere molto più bella: "Bella, tu sei bella,
mia regina. Ma al mondo c'è una fanciulla vestita sol di
stracci, poverina! Ma ahimè, assai più bella è…". Accecata
dall'ira e dall'invidia, la fredda matrigna pianifica la
morte della giovane e, convocato un fido servitore, il taglia
caccia, gli ordina di condurre Biancaneve nel bosco per
ucciderla. Come prova dell'avvenuta morte gli chiede di
consegnarle il cuore della giovane in uno scrigno. Il cacciatore,
nel vedere la fanciulla così soave e innocente, non riesce
a portare a termine l'ingrato compito, perciò mette in fuga
la ragazza e per non destare la vendetta della regina uccide
un cinghiale e le porta il cuore dell'animale, spacciandolo
per quello della principessa. Intanto Biancaneve disperata
e piena di terrore si addentra nella foresta che, a causa
del buio e della proiezione dei suoi sentimenti di paura
e angoscia, si anima di mostri e creature ostili. Allo stremo
delle forze la fanciulla si addormenta, ma al suo risveglio
troverà conforto e protezione negli animali della foresta,
con i quali entrerà subito in sintonia grazie al suo temperamento
quieto, quasi mistico.Questi la condurranno in una casetta,
che sulle prime appare disabitata, tanto è sporca e trasandata.
Quindi, forte del sostegno dei suoi nuovi amici, si rimbocca
le maniche e mette in ordine la graziosa dimora (che lei
crede essere abitata da bambini abbandonati dai genitori)
e cucina una prelibata minestra. Al calar del sole Biancaneve
si addormenta in tre dei sette lettini, su cui sono intagliati
buffi nomi.
Nel
frattempo i nani fanno ritorno dalla miniere e vedendo le
luci della casa accese credono siano entrati i ladri; perciò
si armano di coraggio e di bastoni: ma quale sorpresa nello
scoprire invece una splendida fanciulla! Intanto il rumore
e la confusione svegliano Biancaneve, che fin da subito
conquisterà la benevolenza e l'ospitalità con la sua dolcezza,
ma anche indovinando il nome di ciascuno: Dotto è un sapientone
un po' confuso, oltre che leader del gruppo, Mammolo è timido
e segretamente innamorato di Biancaneve, Eolo è un
simpaticone che soffre di febbre da fieno, Pisolo invece
è un dormiglione che però ha trovate molto utili, Gongolo
ha un sorriso raggiante che conquista tutti, infine ci sono
Brontolo, scorbutico e misogino e Cucciolo, molto simpatico,
anche se comunica solo con i gesti in quanto muto. Dopo
aver consumato la cena preparata da Biancaneve, i simpatici
ometti intrattengono la giovane con canti, balli e musica
allegra e commossi per la storia narrata dalla fanciulla,
decidono di prendersi cura di lei e preservarla dalle grinfie
della matrigna cattiva.
In cambio
la fanciulla avrebbe badato alla casa, riempendola della
sua incantevolezza. Purtroppo molto presto la regina scopre
che Biancaneve non è morta, anzi vive serena nel bosco,
ospite dei nani. Allora, in preda ad una odio viscerale,
si reca nelle segrete del castello, dove esercita i suoi
poteri di alchimista per creare un frutto: una mela dall'aspetto
così bello ed invitante da risultare irresistibile. Ma un
mela tanto velenosa che un sol morso avrebbe condannato
la graziosa principessa al sonno eterno, dal quale si sarebbe
potuta risvegliare solo grazie al bacio del vero amore.
Quindi nelle sembianze di una vecchietta la regina si reca
nel bosco; giunta a destinazione finge di avere sete e chiede
un sorso d'acqua alla ragazza che, nonostante le raccomandazioni
dei nani, la lascia entrare.
La
vecchia, fingendo riconoscenza, offre a Biancaneve il frutto
e sostenendo che la mela ha il potere di esaudire i desideri,
la convince a darle un morso. A niente servirà l'arrivo
dei nani, che avvisati del pericolo imminente dagli animali
della foresta, si gettano all'inseguimento della strega.
Messa alle strette lei cercherà di schiacciare i nani con
una grossa pietra; invece l'ira di un fulmine la farà cadere
in un precipizio. I nani affranti dal dispiacere cercano
di rianimare la fanciulla, ma invano. Per cui, non avendo
il coraggio di seppellirla, costruiscono una bara di cristallo
e diamanti, dove adagiano la graziosa ricoperta di fiori.
Trascorrono i giorni e mentre nani e animali vegliano piangenti
la bella Biancaneve, il principe, saputo della dolce fanciulla,
si reca nel bosco e vedendola tanto bella non resiste all'impulso
di baciarla. Costei ,al tocco delle labbra di lui, si risveglia
dal sonno ancor più bella e soave. Sarà così che la graziosa
principessa in groppa ad uno splendido destriero bianco,
dopo aver dato l'ultimo saluto ai nani e alla foresta, si
recherà insieme al Principe Azzurro al castello, dove vivranno
felici per lungo tempo.
Animare
la fiaba dei fratelli Grimm, comportò sul piano tecnico-
narrativo non poche difficoltà. Uno dei problemi principali
fu quello di rendere il movimento umano il più fluido e
realistico possibile. Nel fare ciò si sperimentarono la
tecnica del Multiplane (ovvero dei multi piani, per dare
l'effetto della tridimensionalità) e la tecnica Rotoscope
(che consiste nel fotografare movimenti eseguiti dal vivo
da attori e attrici, nel modo della pantomima, che poi vengono
ricalcate dai disegnatori). Le stesse vennero messe a punto
in alcuni cortometraggi realizzati nel '34 da Walt Disney,
sullo stile delle "Silly
Sinphony" (cartoni animati umoristici e di intrattenimento,
aventi come protagonisti prevalentemente animali, ma anche
caricature di figure umane); fra questi voglio ricordare
"Il vecchio mulino" (in cui viene utilizzata la tecnica
Multiplane) e "La dea della Primavera" (in cui viene messo
a punto il movimento umano con la Roboscope) . Ma Biancaneve,
pur integrando le "Silly Sinphony" (ne sono un esempio gli
animali della foresta e gli stessi nani), le supera, poiché
si ottiene un'animazione assolutamente rifinita e realizzata
nel massimo dell'espressione e della bellezza. Nei cartoni
animati precedenti infatti le immagini risultavano allungate,
schiacciate e meccaniche, con Biancaneve invece i movimenti
delle figure sono dinamici e incredibilmente realistici.
I personaggi sono vivi, come dotati di una vita propria
e indipendente, ci trasmettono pathos, sentimento, sono
capaci di farci commuovere. La storia viene raccontata attraverso
scene e sequenze fluide, che sembrano danzare lungo un ritmo
sempre più coinvolgente, dall'inizio fino alla fine. Anche
l'immagine di Biancaneve sottolinea il progressivo distacco
dalle caricature femminili allora in voga, sulla scia di
Betty Boop, sebbene ne conservi alcune caratteristiche molto
significative (la dolcezza, la spontanea femminilità, l'inconsapevole
quanto innocente sensualità; fattori questi, che contribuiscono
a renderla tanto irresistibile). Pure la regina subisce
una profonda trasformazione: è bella, anche se fredda e
impenetrabile; essa rappresenta un concentrato di bramosia
e cattiveria, messo in luce dall'aspetto orribile. Sempre
sul piano dell'animazione, Disney si servì della preziosa
collaborazione di alcuni fra i migliori illustratori europei,
evidente nel taglio squisitamente europeo che arricchisce
il lungometraggio (ciò si evince dal modo in cui vengono
disegnati la foresta, gli alberi, la casetta dei nani ecc.).
La voce esile, soave, quasi ultraterrena di Biancaneve appartiene
ad Adriana Caselotti (allora diciottenne e proveniente da
una famiglia di cantanti lirici); mentre la grazia di Biancaneve
è stata riprodotta sulle movenze della modella Marjore Belcher
(ballerina di danza classica). I simpatici nani, invece
non rappresentarono un problema sotto il profilo tecnico,
poiché risultavano essere già delle caricature, con le quali
ci si potè sbizzarrire. A questi in effetti compete la dimensione
umoristica, il divertimento, le gags e tanta, tanta tenerezza.
Essi suscitano un gran senso di immedesimazione, sia considerati
singolarmente (chi di noi non si sente un po' Mammolo, o
Cucciolo, o Brontolo?), che per quanto attiene al bene profondo
che nutrono per la bella Biancaneve oppure per il loro dolore
nel crederla morta, come anche nella gioia che manifestano
al risveglio di costei. Alcune sequenze (per esempio, il
momento in cui i nani consumano la minestra in allegria,
oppure la costruzione del letto per Biancaneve) pur essendo
molto belle e divertenti, furono tagliate perché non funzionali
all'economia della storia.
Inizialmente
si stimò che Biancaneve e i sette nani avrebbe richiesto
un costo di 600.000 dollari, invece le spese salirono fino
a 1.700.000 dollari. Inoltre lo staff che lavorò al progetto
dovette seguire corsi di specializzazione e approfondimento
sul movimento. Con i profitti ricavati dal film Walt Disney
poté ingrandire i suoi studi.
Come
ho già sottolineato, nel guardare Biancaneve e i sette nani,
insieme all'eccellenza dei disegni e dell'animazione è possibile
ammirare il felice connubio tra realismo e sentimento, infuso
negli ambienti e negli animali, oltre che nei personaggi
umani. Gli animali infatti entrano subito in sintonia con
la giovane e cercano di aiutarla in diversi modi e, quando
quest'ultima è in pericolo, essi corrono come impazziti
verso la miniera per avvisare i nani. La stessa Biancaneve
e il suo Principe Azzurro esprimono il loro intenso amore
attraverso un canto ispirato dal cuore. Infine vorrei ricordare
che Biancaneve e i sette nani, così come viene raccontata
da Walt Disney, è sgombra dagli intenti didattico- pedagogici
presenti nella versione originale, ma gli insegnamenti moralistico-
fiabeschi ci accompagnano lungo tutto il corso di questo
affascinante ed emozionante viaggio fantastico- narrativo.
di
Helga Corpino
Tutti
i nomi, immagini e marchi registrati sono di copyright © Disney , e vengono
qui utilizzati a scopi conoscitivi e divulgativi. |