APE
MAIA 3D
Ape
Maia 3D © Studio 100 Animation/Planeta Junior
Titolo
originale: Ape Maia 3D Personaggi: Maia, Willi, Flip la cavalletta,
Alessandro il topo, Kurt lo scarafaggio, Max il lombrico, Tecla il ragno, Puck
la Mosca. Autore: Waldemar Bonsels Produzione: Studio 100
Animation, Planet Junior
| Nazione:
Belgio / Spagna Anno: 2011 Genere: Animali Durata:
13 minuti Età consigliata: Bambini dai 0 ai 5 anni |
Dopo
più di trent’anni dalla sua prima apparizione televisiva
(avvenuta in Germania nel 1976), l’Ape
Maia torna a intrattenere le nuove piccole generazioni,
con una veste grafica in 3D completamente rinnovata. Ispirata
alle favole per bambini di Walderm Bonsel (Die Biene
Maja), la nuova serie è la risposta europea alla
prima edizione giapponese. E’ prodotta dal belga “Studio
100 Animation” e dalla compagnia spagnola “Planeta Junior”,
in associazione con Rai Fiction. In particolare, “Planeta
Junior”, distributore leader del mercato dell’intrattenimento
per ragazzi, dal 2004 con sede anche a Milano, ha investito
molto sulla promozione della nuova versione dell’Ape Maia.
Nel 2006, infatti, in occasione dei trent’anni dell’ape
più famosa del mondo, ha promosso una vera e propria tounée
con tappe a Milano, Torino, Novara e Roma, e conclusasi
con la grande festa a Milano “Una giornata con Maia”, presso
il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia.
Willy - Ape Maia 3D © Studio 100 Animation/Planeta Junior |
Come
lo stile grafico, nella serie 3D anche “il cast” ha subito un restyling. I personaggi
sono, nella maggior parte, gli stessi della prima serie, anche se più delineati
nell’animazione e più ricchi nella caratterizzazione. Oltre a Maia, protagonista
indiscussa, ridefinita con toni più moderni e anticonformisti, anche i coprotagonisti
Willi il piccolo fuco e Flip il grillo hanno ruoli via via più incisivi.
Gli altri personaggi, tra cui Alessandro il topo, Kurt lo scarafaggio,
Tecla il ragno e Max il lombrico sono più armoniosi graficamente
e con un’identità più marcata. Le vespe, infine, sono connotate in maniera più
seria e, a tratti, autorevole. Le puntate presentano trame più strutturate,
con un ritmo narrativo sostenuto e con tematiche a sfondo educativo. Attraverso
un’articolazione ben concepita, in cui le avventure sono coinvolgenti da punto
di vista narrativo e affascinanti a livello grafico, si trasmettono i valori senza
tempo di onestà, coraggio, amicizia e rispetto della natura, molto importanti
per il target di spettatori di riferimento (bambini dai 3 ai 9 anni). La simpatica
curiosità di Maia, poi, trasmette una forte empatia alle donne di tutte le
età (dalle bambine, alle mamme, alle nonne). I nuovi episodi (in totale 52), pensati
per le esigenze del moderno pubblico di telespettatori, durano solo 11 minuti
l’uno. Due curiosità: la sigla del remake è realizzata ex novo eha un
ritmo più lento, cadenzato, dall’andamento quasi valzeristico (“In un paese dove
c'è poesia c'è un sole pieno di magia, qui vive un'ape che col suo amore ci fa
illuminare il cuore!”); la voce di Maia, invece, è ancora quella di Antonella
Baldini.
Kurt e Ape Maia © Studio 100 Animation/Planeta Junior |
La bidimensionalità
del disegno animato che caratterizzava la prima serie, espressione di una tecnica
affascinante e di grande manualità artigianale, lascia il posto a una nuova Maia,
che nasce come modello digitale, poi manipolato dall’animatore attraverso il computer.
Grazie alla tecnica del 3D (associata al 2D per gli sfondi), le ambientazioni
in cui i personaggi sono inseriti hanno un effetto naturale più realistico, morbido
e dinamico. Le foglie, i tronchi, i fiori…grazie alle potenzialità della computer
grafica, sono ricchi di dettagli, quasi materici. Si distinguono i riflessi del
sole, i granelli di polvere, sembra addirittura di sentire il profumo dei fiori!
I progressi di un’era tecnologicamente all’avanguardia sono lampanti, e rispondono
alle specifiche esigenze dei nuovi spettatori. Naturalmente, i bambini di oggi,
già abituati a immagini sofisticate, ricche di dettagli e profondità, apprezzano
lo stile digitale del remake. Chi, invece, ha vissuto l’infanzia negli anni 80
ed è cresciuto con la versione anime dell’Ape Maia, non può che guardare a questa
moderna tecnica d’animazione con occhio nostalgico.
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