Il
gatto con gli stivali
Dopo
aver fatto letteralmente innamorare tutti gli amanti di "Shrek" , grazie
alla voce profonda e all' affascinante accento spagnolo ( addirittura quella di
Antonio Banderas , nella versione in lingua originale come nei film precedenti
, ma per la prima volta anche nella versione in lingua italiana ) e al classico
comportamento da gatto con gli occhioni dolci, il gatto con gli stivali ha finalmente
un film tutto suo, in uscita nei cinema dal 16 Dicembre 2011.
La
storia
Spin-off dell'amatissima saga dell'orco, di Ciuchino, e della deliziosa quanto
sgangherata banda dei personaggi delle favole , "Il gatto con gli stivali"
vede come protagonista il D'Artagnan felino dei primi quattro film , ma va indietro
nel tempo , prima dell'incontro dell'elegante felino con Shrek , scavando nel
suo passato , a quando , giovane perennemente a caccia di avventure romantiche
e sempre in mezzo ai guai , il nostro eroe entra in un saloon per chiedere un
latte e ne esce con la nuova consapevolezza che i fagioli magici sono una realtà
e che, per l'esattezze, si trovano nelle mani di due famigerati criminali della
zona.
Naturalmente , Gatto deciderà immediatamente di mettersi sulle
tracce dei due malviventi per strappare loro il preziosissimo tesoro , ma l'avventura
non si rivelerà semplice come sembrava. All'improvviso , infatti , Gatto
si troverà a fare i conti con Uovo , vecchio amico che in passato aveva
tradito già la sua fiducia , e che si propone , insieme all'affascinante
e ammiccante gattina Kitty Zampe di Velluto , di aiutarlo a recuperare il bottino.
Ma ci si potrà davvero fidare di lui? E Gatto si troverà alla fine
con il suo prezioso tesoro ed un amico ritrovato, oppure verrà deluso per
la seconda volta?
Il
film è davvero divertente , ed i novanta minuti volano in un lampo , soprattutto
per i più piccini, cui il film è davvero rivolto: a differenza della
saga di Shrek, infatti, "Il gatto con gli stivali"
è dichiaratamente indirizzato ad un pubblico infantile, e per questo completamente
privo di battute con una doppia lettura, di cui i primi film erano punteggiati.
Al contempo, non mancano neanche questa volta le citazioni cinematografiche, che
conquistano i più grandi, o almeno tutti coloro in grado di riconoscere
i classici "Zorro" o "I tre moschettieri", per un risultato
che mette d'accordo tutta la famiglia per un divertente pomeriggio cinematografico.
Proprio perchè rivolto ad un pubblico infantile, però, il film
manca un po' di approfondimenti dei personaggi, che rimangono abbastanza bidimensionali
invece di essere descritti a tutto tondo, approfondimento in realtà più
consono ad un film rivolto ad un pubblico adulto.
Ciononostante , Chris Miller,
regista del film, riesce tutto sommato a non far perdere alle figure protagonste
verve e vivacità: il Gatto è esattamente quello che ricordiamo dai
primi film, affascinante e imbranato, romantico e fanfarone, ottimo spadaccino
e inguaribile casanova, leale con gli amici e sempre pronto a buttarsi nella mischia...
ma cercando allo stesso tempo di rischiare il meno possibile.
Insomma, Gatto,
sebbene per la prima volta protagonista, è sempre lo stesso, così
come gli stessi sono i suoi occhioni, che spesso e volentieri lo tirano fuori
dai guai.
La
gattina Kitty Zampe di Velluto
Ma stavolta a fargli da spalla c'è una ben degna gattina.
Kitty
Zampe di Velluto, sinuosa ed affascinante, in lingua originale ha la voce sensuale
e caliente di Salma Hayek, il che è tutto dire: la maliarda gattina ha
tutte le doti per far letteralmente perdere la testa al nostro eroe, ma allo stesso
tempo fino alla fine ci si chiede se e come si comporterà nei confronti
di Gatto, un ancheggiante punto interrogativo che accompagna gli spettatori fino
ai titoli di coda. D'altronde, non a caso Kitty Zampe di Velluto compare nel film
con Humpty Dumpty, l' Uovo ex amico di Gatto, doppiato da Zach Galifianakis, che
a sua volta è non poco ambiguo: soprattutto dopo l'esplicativo flashback
che arriva intorno a metà film e che spiega per quale motivo il nostro
protagonista stenti così tanto a fidarsi dell' amico, si è molto
dubbiosi su quello che questo strano e particolarissimo personaggio farà
alla fine, anzi, in alcuni punti si è quasi sicuri che tradirà Gatto
quando meno se lo aspetta per scomparire con i tanto desiderati fagioli magici.
Ma è anche vero che in un film per bambini il messaggio dell'amicizia e
della lealtà non può mancare, quindi il finale diventa in realtà
presto piuttosto prevedibile.
Esilaranti sono invece i due criminali: basti
pensare che in lingua originale la voce di Jack è addirittura quella di
Billy Bob Thornton, ed ascoltandolo, anche in questa parte, non si può
fare a meno di pensare al personaggio di " Babbo Bastardo ".
La
tecnica 3D
La perfida Jill, invece, è doppiata dall'attrice Amy Sedaris.
Cast davvero d'eccezione, insomma, soprattutto se si pensa che Moustache Man è
interpretato addirittura dal regista messicano Guillermo Del Toro, che inaspettatamente
gli presta la sua voce latina.
La DreamWorks,
quindi, ha puntato decisamente molto su questo spin - off ( forse anche per far
dimenticare al mondo cinematografico il mega flop del quarto , sfortunato , episodio
di Shrek ) come si nota non solo da quanto speso per il cast del film, ma anche
dalle costosissime , quanto nuove , tecniche utilizzate: " Il gatto con gli
stivali ", infatti, è in 3D, cosa che lo rende particolarmente divertente
negli inseguimenti e nei momenti più rapidi del film.
Gli spettatori,
infatti, riescono a gustare, grazie agli occhialini, le avventure più rocambolesche
di Gatto, e soprattutti i più piccoli troveranno divertente immergersi
nel film e nella terra spagnoleggiante nella quale il Gatto si muove , proprio
grazie alla tecnica con cui si stanno cimentando uno per uno tutti i grandi del
cinema. Inoltre, in particolare le scene centrali del film , come l'inseguimento
, degne di un vero e proprio action movie , rendono molto di più grazie
al 3D, riuscendo a coinvolgere completamente gli spettatori , grandi e piccoli
che siano. Così come il 3D riesce a far notare ancora di più quanto
perfetta sia la grafica, cosa nella quale la DreamWorks è sempre stata
una maestra : i paesaggi del film , così' come nelle precedenti avventure
di Shrek , molto spesso sembrano delle vere e proprie cartoline invece di disegni.
Il
giudizio sul film
Nonostante i difetti , insomma , il film si pone davvero come un' ottima
pellicola prenatalizia, in un inizio inverno che invoglia a passare i pomeriggi
al caldo di un cinema , e bisogna dare atto al regista Chris Miller di essere
riuscito in un' impresa tutto sommato non semplice: aver portato al centro della
scena un personaggio che fino ad ora si era sempre comportato come pura e semplice
spalla , senza appiattirlo troppo nell'immagine che del Gatto con gli Stivali
ci si fa vedendo i film precedenti.
Un caratterista difficilmente riesce
a reggere la parte da protagonista , a meno che il lavoro di direzione della pellicola
non sia ottimo: e Miller riesce perfettamente nell'intento , trasformando un personaggio
conosciuto sempre poco, e soltanto come pura e semplice macchietta nel corso delle
avventure dell'orco Shrek, in un protagonista con un passato , con dei ricordi
e con una grandissima carica vitale , nonostante si rivolga ad un pubblico di
piccoli e debba quindi rimanere superficiale. Quello in cui Miller , invece fallisce
è nel creare al Gatto un entourage ottimo come quello del protagonista
dei film precedenti: se la fortuna di tutti i film di Shrek è in parte
dovuta proprio alla combinazione perfetta ed esilarante dei vari personaggi e
dei rapporti tra di loro (prima di tutto Ciuchino) , il Gatto non gode di compagni
alla sua altezza.
L' Uovo stesso e Kitty Zampe di Velluto sono troppo bidimensionali
anche per un cartone animato per bambini e non riescono a reggere in alcun modo
il confronto con il divertente protagonista: alla fine del film , per quanto divertiti,
non ci saremo mai affezionati a loro quanto invece a Pan
di Zucchero , Ciuchino e la Fiona dei primi film. Quello infatti che rende
unico soprattutto il primo episodio di Shrek è proprio il gruppo degli
abitanti del mondo delle favole, riletti in modo esilarante: i porcellini, perfettamente
doppiati con accento tedesco, oppure il lupo travestito da nonna, ma con una voce
inconfondibile. Tutto questo ne "Il gatto con gli stivali" si perde
completamente.
Ma,
sopresa sorpresa , a dispetto di quello che si potrebbe pensare , il Gatto riesce
a reggere da solo la maggior parte del film , trascinando nelle sue avventure
gli spettatori , in una sorta di west spagnoleggiante nel quale si muove con noncuranza
e sicurezza , se pure sempre con la nota imbranata che fa sempre innamorare di
questo morbido e peloso personaggio.
Quello che stupisce è quanto
i bambini vengano rapiti dal film: come già detto, il film è diretto
ad un pubblico prevalentemente , se non esclusivamente infantile, che si gode
il film dalla prima scena all' ultima, ridendo e divertendosi, con la sicurezza
dei genitori per una pellicola in cui non c'è alcun rischio di battute
che possano essere fraintese dai più piccini, oppure di scene che non possano
essere capite a pieno.
E questo è sicuramente un grande merito per
" Il gatto con gli stivali ": il fatto che sia finalmente una pellicola
per bambini , con la quale si sta davvero tranquilli portando al cinema i propri
figli , cosa che non sempre è possibile, lo rende decisamente meritevole.
Sono moltissimi, infatti , i film d'animazione presentati per i bambini che
in realtà contengono scene che possono facilmente spaventarli.
Basta pensare a veri e propri capolavori della Disney,
che però, proposti ai bimbi in momenti non adatti, rischiano quasi di terrorizzarli.
Famosissima, a questo proposito, la scena della trasformazione della matrigna
in strega in "Biancaneve
e i sette nani": sebbene il film sia considerato visionabile già
a partire dai tre anni, la scena in questione spaventa regolarmente bambini anche
più grandi, che si rifiutano, dopo la prima visione, di rivedere il film
per molto tempo. Oppure la terribile voce della fata nel molto più recente
"Rapunzel".
Ne "Il gatto con gli
stivali, invece, questo rischio proprio non c'è, anzi: anche i più
piccoli si divertono, e potranno vedere il film, una volta uscito in formato DVD,
anche da soli, senza rischio di spaventarsi o di confondersi. E questo non è
poco. www.cartonionline.com