L'Alfetta è una berlina sportiva del segmento medio-superiore,
prodotta dal 1972 al 1984 dalla ditta milanese Alfa Romeo.
Sviluppato con il nome in codice di "Progetto n. 116",
Alfetta fu il prodotto delle turbolenze di marketing nel 1969
in Alfa Romeo. La rivoluzione culturale di questo decennio ha
cambiato il "modus vivendi" della società italiana,
a volte andando contro i gusti personali. In effetti, si è
messa in dubbio nel marchio le sagome di 1750 e Giulia potrebbero
essere mantenuti con le forme geometriche di questi anni, ma non
si trattava di sconvolgere i clienti tradizionali del marchio.
Inizialmente, si è deciso di aggiornare il 1750 con un
tocco estetico e un nuovo motore più modello "europeo"
che iniziò nel 1971 usando il nome 2000. Lo stesso anno,
fu finalmente deciso di lanciare il progetto "116",
messo da parte un anno prima.
Il Centro Stile Alfa, diretto da Giuseppe Scarnati, preparò
così una vettura intermedia tra il "2000" e la
"Giulia", in grado di sostituire la prima che aveva
perso terreno in termini di vendite. Le linee tese e spigolose
e una particolare attenzione allo spazio interno riprendono il
tradizionale schema delle berline sportive, un settore in cui
il marchio era considerato all'epoca uno dei più rappresentativi.
Per evidenziare la stretta connessione tra la serie di modelli
e la tradizione sportiva di Alfa Romeo, è stato scelto
il nome Alfetta, formalizzando il soprannome usato dai tifosi
per l'Alfa Romeo 158 e 159 GP che ha vinto il Campionato del mondo
nel 1950 e nel 1951 con Nino Farina e Juan Manuel Fangio.
Vale la pena citare l'intervento inaspettato di Giorgetto Giugiaro
nel 1968 per sviluppare la nuova Alfa Coupé. Ha finito
i piani di quello che sarebbe diventato l'Alfetta GTV.
Il nuovo modello si dimostra di successo, sia in termini di estetica
che di benefici. Ma le polemiche prevedibili infuriano tra i moderni
"Alfistes" e quelli più tradizionalisti. Senza
prendere una decisione reale, il marchio ha cercato di soddisfare
entrambe le tendenze lasciando il "2000" in produzione
fino al 1976 e la "Giulia" fino al 1978. Per questo
motivo, l'Alfetta è stata ostacolata inizialmente dal competizione
interna, tuttavia ha raggiunto una buona carriera e si è
affermata come uno dei riferimenti della sua categoria
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