Alfasud è un'auto appartenente
al segmento C ed è stata prodotta dal costruttore italiano
Alfa Romeo dal 1972 al 1984.
Alfasud sarà sostituito alla fine del 1983 dall'Alfa 33.
Oggi l'erede della gamma è Alfa Romeo MiTo.
Alla fine degli anni '60, Alfa Romeo, che da tempo sperimentava
la trazione anteriore (prototipo 103), decise di estendere la
propria gamma verso il basso per contrastare il successo di modelli
di altre marche con caratteristiche identiche, in particolare
la Fiat 128 e Lancia Fulvia o Austin 1100 e Simca 1100.
L'auto ha avuto un ruolo sociale importante. Al fine di promuovere
l'occupazione nelle regioni meridionali d'Italia, lo stato italiano,
allora proprietario di Alfa Romeo attraverso la sua holding pubblica
IRI, ha deciso di creare un nuovo stabilimento a Pomigliano d'Arco,
vicino a Napoli, la fabbrica Alfa Romeo-Pomigliano ad Arco.
Lo sviluppo del nuovo modello iniziò nel 1967 sotto la
responsabilità dell'ingegnere Rudolf Hruska. Il design
fu comunque affidato a Giorgetto Giugiaro.
Questa vettura, nonostante la sua importante diffusione, rimane
un caso speciale nel panorama industriale italiano: per questo
è stato creato un nuovo stabilimento, il progetto e le
soluzioni tecniche sviluppate sono state un ottimo lavoro di ingegneria,
ma la carriera e la reputazione sono state contaminato da ricorrenti
problemi di qualità.
Alfasud è stato presentato nel 1971 al Salone Internazionale
dell'Automobile di Torino. Era un salone di due volumi con retro
di fastback e quattro porte (il portellone posteriore fu introdotto
nel 1982), caratterizzato da una trazione anteriore, un motore
boxer a 4 cilindri, 4 freni a disco (il precedente montato "entrobordo"),
un treno posteriore rigido con parallelogramma Watt e nella parte
anteriore, un classico MacPherson.
Il coefficiente di penetrazione aerodinamica ha mostrato un livello
interessante (Cx 0.40), a causa delle dimensioni compatte della
vettura.
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