IL RE LEONE
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Walt Disney Pictures |
Titolo
originale: The Lion King Personaggi: Simba, Timon, Pumbaa, Mufasa,
Nala, Scar, Rafiki, Zazu, Shenzi, Banzai, Ed, Sarabi Produzione: Walt
Disney Feature Animation Regia: Roger Allers, Rob Minkoff | Nazione:
USA Anno: 1994 Genere: Film di animazione Avventura Episodi:
1 Durata: 89 minuti Età consigliata: Ragazzi dai 6
ai 12 anni |
Il concetto che ogni fine corrisponda ad un nuovo inizio non è certo una
concezione moderna apparsa negli ultimi anni: col trascorrere del tempo, in tutte
le epoche questa tesi è stata sviscerata con vigore in moltissime culture
orali, filosofiche letterali e cinematografiche. Proprio per quanto riguarda il
mondo della cinematografia, il film migliore che a nostro avviso è riuscito
a proiettare tutte le sfaccettature di questa verità ormai quasi indiscutibile
è senza ombra di dubbio il capolavoro animato targato Disney de "Il
Re leone". Era il lontano 1989 quando nelle brillanti menti degli autori
di casa Disney si faceva già largo l'idea di creare un cartone animato
dai contenuti tanto profondi da far appassionare e riflettere gli adulti, ma anche
dalla trainante comicità e spensieratezza che avrebbe potuto attirare anche
il pubblico di età decisamente meno avanzata. Nel giro di 5 anni quest'idea
divenne finalmente realtà: nel 1994 infatti la Disney lancia il suo 32esimo
classico d'animazione dal titolo originale di "The Lion King". La
nuova riedizione in 3D Il
film riscosse un successo di dimensioni assolutamente inaspettate. Dopo la falsa
partenza della prima settimana di proiezione (solo 50 dollari guadagnati), la
pellicola raggiunse l'ambito record del primo posto assoluto tra gli incassi mondiali
proprio nell'anno 1994. Le cifre del successo sono spaventose persino se paragonate
a quelle dei tempi moderni dove un biglietto del cinema costa decisamente di più
rispetto al passato, di fatti "Il Re Leone" può vantare un incasso
complessivo che supera i 780 milioni di dollari in tutto il mondo fino ad oggi.
Questi numeri hanno un'importanza capitale dato che proprio in questo periodo
l'america sta nuovamente distribuendo nelle sue sale cinematografiche questo film,
in una versione rinnovata dal 3D. Il Re Leone è il primo classico Disney
a "subire" la trasformazione nelle 3 dimensioni e per come stanno andando
le vendite (più di 60 milioni di dollari incassati in 2 settimane) ci sentiamo
assolutamente di condividere questa scelta e non possiamo fare altro che chiederci
se con film del calibro di Aladdin o La Sirenetta i risultati sarebbero stati
gli stessi. A dire il vero inizialmente tutto ciò fu visto come una sorta
di esperimento sociologico per vedere quanto i classici cartoni della generazione
anni '90 avrebbero potuto dire la propria anche ai gironi nostri con l'innesto
della nuova tecnologia che pian piano soppianterà inesorabilmente le canoniche
2 dimensioni; di fatti erano solo due le settimane previste per l'uscita del film,
che ovviamente sono state prolungate. In tutto ciò l'industria cinematografica
italiana non vuol essere da meno e dal 11 novembre sarà possibile anche
per noi giudicare quanto la tecnologia 3D abbia migliorato o peggiorato un film
che è diventato col tempo patrimonio dell'intero immaginario collettivo
mondiale. Per i puristi del genere e per coloro i quali storcono il naso di fronte
alla profanazione dei grandi classici, ci sentiamo in dovere di dire che questa
"riedizione" del Re Leone non prevede scene tagliate, cambiate o aggiunte;
niente è stato toccato rispetto all'originale se non per il supporto 3D
che a quanto dicono le vendite ha restituito nuova linfa ad un titolo che si può
comunemente trovare in tutte le salse nella sua prima versione. E' proprio vero
che ad ogni fine corrisponde un inizio e per noi l'11 novembre sarà l'inizio
dell'epoca dei meravigliosi classici disney a 3 dimensioni. Come
accennato in precedenza il film vide la luce per la prima volta 17 anni fa, per
prepararvi dunque al meglio alla visione della nuova versione, sarà nostro
compito trattare sotto ogni aspetto la superficie splendente e gli angoli più
remoti e bui nascosti tra le sequenze animate de "Il Re Leone". Inizieremo
l'argomentazione con un riassunto della trama principale che vede come protagonisti
assoluti il leoncino Simba, suo padre Mufasa ed il perfido zio Scar spinto all'azione
dall'ambizione di poter diventare il re della savana in barba alla legittimità
di ereditare tale titolo.
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Walt Disney Pictures | La
storia del re leone Lo
scenario dove si svilupperanno le vicende de "Il Re Leone" è
quello della savana africana. E' l'alba e tutte le specie animali si mettono in
moto causando un gran trambusto nell'ambiente circostante, il loro fine ultimo
è quello di recarsi presso "la rupe dei re" e rendere omaggio
al futuro sovrano Simba, figlio dei leoni Mufasa (attuale re) e Sarabi (sua moglie)
che sta per essere presentato ufficialmente dal babbuino sciamano Rafiki. Non
tutte le creature però si recano a far omaggio a Simba, a mancare inaspettatamente
all'evento è Scar, fratello di Mufasa che vede nel piccolo leoncino la
principale causa della sua non designazione come futuro re della savana. Scar
apparentemente e per forza di cose si dimostra affettuoso e premuroso nei riguardi
del piccolo Simba, ma dentro di sé cova il desiderio di vederlo morire
e potere così essere legittimamente il nuovo sovrano dopo la morte di re
Mufasa. Decide dunque di allearsi con delle perfidi iene e di spingere attraverso
l'uso della psicologia inversa il tenero leoncino a far visita al cimitero degli
elefanti (posto oltre i confini consentiti da Mufasa e dove la sua giurisdizione
non ha potere). Simba spinto dalla curiosità coinvolge l'amica leoncina
Nala in quest'avventura e, una volta liberatosi della compagnia di Zazu (pennuto
fedele e saccente al servizio di Mufasa), mette piede nel territorio proibito.
L'impavido Simba dovrà cedere però presto alla paura quando 3 iene
fedeli a Scar: Shenzi, Banzai ed Ed proveranno ad ucciderlo. Fortunatamente Mufasa
riesce a ritrovare Simba e Nala, li salva e rimprovererà severamente suo
figlio per averlo disobbedito ai suoi ordini. Scar non abbandona i suoi propositi
assassini e decide di comune accordo con le iene, un nuovo piano per uccidere
Mufasa e liberarsi definitivamente di suo figlio Simba: mentre il leoncino si
esercita con il suo acerbo ruggito, una mandria di gnu viene smossa dall'intervento
delle iene.
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Walt Disney Pictures | Simba
rischia di essere travolto da una marea di zoccoli in movimento, ma ancora una
volta sarà Mufasa a salvarlo, purtroppo però nel farlo riporterà
molte ferite e quando stava quasi riuscendo a mettersi in salvo viene fatto cadere
da una rupe da Scar che deciderà di uccidere suo fratello sotto gli occhi
increduli di Simba, che dalla sua prospettiva ha assistito solamente alla caduta
del padre non sapendo che il vero artefice di tutto ciò è proprio
suo zio. Dopo la morte di Mufasa, Scar accentuerà talmente tanto il senso
di colpa di Simba per la tragedia avvenuta da costringerlo in maniera subliminale
a scappare dal regno e non tornare mai più. Con la morte di Mufasa e la
scomparsa di Simba, ritenuto morto da tutto il branco, Scar è nominato
nuovo re della savana ed inizierà il suo regime di terrore alleandosi con
le iene e permettendo dunque a queste di accedere nel suo regno. Simba nel frattempo
riesce con un po' di fortuna a sfuggire nuovamente ad un attacco delle iene e
dopo aver riposato, il giorno seguente incontra due strane creature: il suricate
Timon ed il facocero Pumba. Questi vivono alla giornata senza preoccupazioni future
e decidono di insegnare a Simba il loro modo di vivere ed il loro motto Hakuna
Matata (non ci pensare), senza contare che potranno contare sull'aiuto del leoncino
per cacciare e proteggersi dalle altre bestie feroci, specie quando questo crescerà.
Simba accetta di buon grado la compagnia dei due animali che gli racconteranno
la propria storia e la propria volontà di voltare le spalle al mondo così
come il mondo ha fatto con loro. Col passare del tempo, i tre diventeranno grandi
amici e vivranno come selvaggi a caccia di insetti di cui cibarsi per sopravvivere.
Un giorno però Pumba viene attaccato da una leonessa, questa sta per uccidere
il facocero fino a che Simba non interviene e riconosce in quella leonessa la
sua grande amica d'infanzia: Nala.
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Walt Disney Pictures | Nala
è felicissima che Simba sia vivo e gli racconta di come Scar stia costringendo
il branco a morire di fame poiché adesso anche le iene si sono insediate
nel loro territorio e prega Simba di far ritorno a casa. Questi però in
cuor suo, sentendosi ancora responsabile per la morte del padre Mufasa, rifiuta
l'offerta. Nel frattempo un po' della polvere sollevata da Simba da una rupe,
viene portata dal vento verso il saggio Rafiki, che con un incantesimo riesce
ad avere la certezza che Simba sia ancora vivo, il babbuino si metterà
subito in marcia fino a che non lo raggiunge. Le illuminanti parole di Rafiki
prima e l'apparizione dello spirito del padre defunto poi, convinceranno Simba
a far ritorno a casa e reclamare il suo trono per il bene di tutto il regno. Una
volta tornato a casa in compagnia di Timon e Pumba, Simba affronterà tutti
i fantasmi del suo passato ammettendo di fronte a tutto il branco, di essere il
principale responsabile della morte di Mufasa. Scar è pronto ad uccidere
Simba, ma prima del colpo di grazia gli rivela la sconcertante verità sulla
fine di suo padre. La reazione di Simba è talmente violenta da permettergli
di sopraffare la forza di Scar e condannarlo a morte certa, ma il leoncino si
dimostra magnanimo ed intima a Scar di scappare dopo che questi ha incolpato di
tutto le iene. A seguito di un'altra mossa sleale dello zio, Simba fa precipitare
Scar da un dirupo, dove al termine del quale le iene in preda alla fame saranno
i carnefici responsabili della fine di Scar. Simba è il nuovo re e col
passare del tempo tutta la savana torna all'antico splendore di un tempo. Ma non
finisce qui, Simba e Nala si sposano ed il film si chiude con la presentazione
alla rupe dei re del futuro sovrano: il cucciolo di Nala e Simba. Il cerchio della
vita continua.
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Walt Disney Pictures | Il
grande merito della Disney è stato quello di aver assortito un cast di
personaggi, tutti ottimamente caratterizzati, ognuno dei quali rispecchia una
potenziale e completa personalità umana. Per capire meglio di cosa stiamo
parlando vi invitiamo a proseguire con la lettura del suddetto articolo ed in
particolare della parte che tratteremo ora: la descrizione dei personaggi, ovviamente
incominceremo dal protagonista e cioè da Simba fino ad arrivare a tutti
gli altri personaggi principali. Per quanto riguarda Simba dobbiamo suddividere
la sua trattazione psicologica in due differenti momenti: l'infanzia e l'età
adulta. Durante l'infanzia Simba rappresenta assolutamente l'incarnazione del
prototipo del bambino ingenuo, curioso e disobbediente; il suo modo di fare e
la sua eccessiva vitalità lo conducono verso il pericolo e la sua ingenuità
sarà la base sulla quale si fonderà il perfido piano di zio Scar,
solo il cuore puro di un bambino infatti potrebbe autoconvincersi di essere responsabile
per la morte del padre. In Simba adulto osserviamo in pochi secondi il cambiamento
che lo porterà dalla fase adolescenziale e spensierata a quella più
avanzata. Grazie agli interventi di Rafiki e Nala riuscirà infatti a scrollarsi
di dosso tutte le sue paure ed insicurezze per raggiungere il suo posto nel mondo
all'interno del famigerato cerchio della vita. Dunque è proprio la leonessa
Nala, amica d'infanzia di Simba, a portare il futuro re sulla retta "rupe",
vi riuscirà grazie alla forza più potente del mondo: l'amore, forza
a cui neanche l'irresponsabile Simba può sottrarsi. A cosa serve un cuore
puro ed appassionato se non è supportato dalla ragione? Probabilmente a
poco, ed è per questo motivo che il babbuino Rafiki si erge come guida
dell'intelletto di Simba, la sua motivazione d'esistere può essere paragonata
a quella che ebbe Virgilio per Dante, ovvero una guida che dall'oscurità
lo porterà alla luce. Spesso e volentieri il successo di un film è
dato dall'antagonista e creando il personaggio di Scar la Disney ha sicuramente
fatto centro. Scar è il fratello di Mufasa, consapevole della sua debolezza
rispetto al re si convince però di essere intellettivamente superiore e
per questo meritevole di salire al trono. Egli agisce con quell'unico obiettivo
fissato nella sua mente e dobbiamo riconoscergli che i suoi sforzi, per quanto
alla fine siano risultati vani, siano stati intensi e che le sue macchinazioni
erano all'altezza del suo sedicente ingegno. Attraverso le azioni di Scar possiamo
parzialmente rivivere le vicende Shakespiriane dell'Amleto, in effetti lo zio
dell'erede al trono che uccide il fratello per la successione non ci è
nuova come storia. Mufasa rappresenta invece l'integrità morale per eccellenza,
da buon padre è sempre pronto ad impartire nuovi insegnamenti al figlio
e persino dopo la morte non lo abbandona apparendogli durante una visione come
uno spettro; finché è in vita e per quanto ne sappiamo egli ha sempre
agito in funzione del bene. Un personaggio che potrebbe sembrare minore, ma che
in realtà non lo è, è Zazu, il fedele pennuto logorroico
e consigliere al servizio del legittimo sovrano di turno. La personalità
di Zazu è alquanto controversa, sembra quasi agire asseconda di dove soffi
il vento per la sua sopravvivenza personale, per questo motivo può essere
ricondotto a quella schiera di persone che dotate di poco coraggio sono costrette
a barcamenarsi asseconda di dove tale vento tiri, possiamo considerare Zazu come
una forma più evoluta del pappagallo Iago presente in Aladdin. Tralasciando
altri personaggi minori che offrono pochi spunti di discussione quali Sarabi (la
mamma di Simba) e le iene Shenzi, Banzai ed Ed (cliché visto e rivisto
in stile piccola banda di cattivi composta da una mente, un braccio e uno stupido),
arriviamo ora ai personaggi che hanno segnato il trionfo della comicità
e della spensieratezza de "Il Re Leone": il suricate Timon ed il facocero
Pumba. Come possa nascere una coppia così apparentemente male assortita
è presto detto: entrambi gli animali sono dei reietti delle proprie comunità
d'appartenenza. Non abbiamo grandi notizie sul passato di Timon, ma di Pumba sappiamo
che è stato costretto alla solitudine dal suo insostenibile odore corporeo;
dunque nessuna storia tragica alle spalle del facocero e subito un mezzo accenno
di comicità. I due esseri in lotta per la sopravvivenza si trovano così
ad instaurare un sodalizio duraturo fondato sulla sopravvivenza, sull'amicizia
e sulla spensieratezza della vita. Tutti e tre questi propositi saranno insegnati
a Simba che col passare del tempo adotterà, contemplerà e seguirà
fedelmente, fino a perdere malamente le proprie responsabilità, lo stile
di vita fondato sul mitico motto Hakuna Matata. Guidizio
critico Valutare
positivamente un film come "Il Re Leone" equivale a dire che l'acqua
è necessaria al nostro sostentamento; siamo dunque davanti a due ovvietà.
Ci uniamo certamente a tutta la schiera di opinionisti qualificati e non che hanno
considerato un capolavoro questo film, ma più che elogiare i disegni, i
dialoghi, l'ambientazione, la produzione, la storia, la caratterizzazione dei
personaggi e le musiche, giudicheremo e spiegheremo tutti i valori che questa
pellicola porta con sé e che lascia maturare il pensiero dello spettatore
una volta terminata la visione. Anzi, prima di procedere con il proposito precedente,
dobbiamo necessariamente accennare all'importanza delle colonne sonore e delle
canzoni presenti. Innanzitutto un grande merito delle canzoni che possiamo ascoltare
durante la visione del film è quello che tali melodie e parole non rappresentano
momenti isolati di riempimento nei cosiddetti tempi morti, ma supportano enormemente
la trama e le vicende principali. Nessuna canzone può essere minimamente
significativa se isolata dal contesto comunicativo in cui è inserita. L'unica
eccezione a tal proposito è forse rappresentata dalla canzone scritta da
Elton John e vincitrice di uno dei due premi oscar assegnati al film (il secondo
è stato assegnato per le colonne sonore di Hans Zimmer), "Can you
fell the love tonight": questa canzone non è cantata dai protagonisti
in scena e dunque non supporta ne la trama ne i dialoghi, ma rappresenta quel
tocco di magia in più necessaria a permeare la sequenza a forti tinte rosa
in cui Simba e Nala si rendono conto di aver appena compiuto il primo passo verso
il sentiero dell'amore. Discutiamo
ora dunque di quei valori di cui il film si dimostra èssere portatore sano.
Nonostante la pellicola duri all'incirca "solo" 90 minuti, possiamo
estrapolare dal contesto narrativo diversi topoi letterari. Procedendo in ordine
cronologico, il primo topos che troviamo è quello della curiosità
come sfida alle istituzioni di turno ed è così che troviamo il piccolo
Simba quasi come l'Ulisse dantesco determinato a sfidare i confini consentiti
dalla natura e voce portatrice di quel celebre verso del sommo poeta "fatti
non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza". Questo
a dire il vero non è l'unico tema che accomuna il piccolo Simba ad Ulisse,
oltre a quello precedentemente citato abbiamo il "ritorno a casa", un
ritorno dove il protagonista libera e ripristina il proprio regno uccidendo gli
invasori, reclamando il proprio diritto al trono ed aprendo un nuovo ciclo vitale.
Come abbiamo accennato prima la vicenda cardineresa possibile dalle ambizioni
di Scar, presenta affinità con l'Amleto di Shakespeare se non altro dal
punto di vista della gerarchia sovrana familiare dei protagonisti e della volontà
di sovvertirla attraverso un omicidio. Ludovico Ariosto indicò nell'Orlando
Furioso come principale causa della perdita del senno il genere femminile; il
film invece sostiene e dimostra l'esatto contrario: è grazie all'amore
di Nala che Simba riesce a svegliarsi da un sonno fatto di paure ed insicurezze
nascoste dietro un apparente stato di serenità. A dare la scossa finale
alla coscienza del leone ci pensa Rafiki, la guida dell'intelletto di Simba che
attraverso dei semplici ragionamenti lo conduce alla verità. A tal proposito
riportiamo il magistrale insegnamento del babbuino attraverso le sue parole:"
Oh, sì, il passato può fare male, ma a mio modo di vedere dal passato
puoi scappare oppure imparare qualcosa". Sono proprio queste le parole che
permettono a Simba di evitare il secondo colpo di bastone dello sciamano e instillano
nel suo animo il coraggio e la forza di tornare a casa. Per finire, il concetto
più forte di tutti: il cerchio della vita. La legge della natura è
la più forte ed indissolubile mai esistita; le creature nascono, vivono
e muoiono, ma la loro fine non coincide con il totale annichilimento di sé.
Come Mufasa insegna a Simba, i leoni mangiano le antilopi e le antilopi mangiano
l'erba che nasce anche grazie alla decomposizione delle carcasse degli stessi
leoni. La natura è dunque simbolo di un ciclo infinito e perfetto dove
ognuno ne è parte integrante volente o nolente. Se analizziamo pienamente
questa concezione ci sarà subito chiaro il motivo per il quale la sequenza
iniziale e finale del film coincidono in maniera impressionante. Il
Re Leone è un film che merita assolutamente di essere visto e siamo sicuri
che l'idea di rivedere nuovamente sullo schermo cinematografico le avventure di
Simba, con l'innesto della tecnologia 3D spingerà molti di voi ad acquistare
il biglietto. Il leone si è addormentato? Decisamente no! Autori
e doppiatori Rendiamo
merito ai principali artefici della creazione de "Il Re Leone". L'intera
pellicola è diretta da Roger Allers e Rob Minkoff, regista dell'intera
saga di Stuart Little. Il capo di produzione è Don Hahn e la sceneggiatura
è stata scritta principalmente da Irene Mecchi, Jonathan Roberts e Linda
Woolverton; questa è stata supervisionata da Tom Finan.. Le musiche sono
state scritte e prodotte da Tim Rice ed Elton John, mentre l'arrangiamento è
opera di Hans Zimmer. 2 i produttori esecutivi: Thomas Schumacher e Sarah McArthur
e 1 il produttore associativo, Alice Deway. Per quanto riguarda il comparto tecnico,
troviamo come Art Director Andy Gaskill, come designer di produzione Chris Sanders,
come coordinatore artistico Randy Fullmer e come responsabile degli effetti visivi
Scott Santoro. Tutti gli effetti sonori fanno riferimento alla Weddington Production
Inc, la storia è invece concepita da Brenda Chapman. Il film è stato
prodotto dalla Walt Disney e distribuito nelle sale cinematografiche di tutto
il mondo dalla Buena Vista Pictures Distribution Inc. Per ciò che concerne
le voci dei protagonisti parliamo di un cast di tutto rispetto tra cui spiccano:
Rowan Atkinson (Zazu), Whoopi Goldberg (Shenzi), Jeremy Irons (Scar), Matthew
Broderick (Simba adulto), James Earl Jones (Mufasa), Nathan Lane (Timon) e Ernie
Sabella (Pumba). Altrettanto di valore è il cast di doppiatori italiani
a servizio del leoncino: la voce di Mufasa è dell'indimenticabile Vittorio
Gassman, Scar è interpretato da Tullio Solenghi, Timon da Tonino Accolla
(voce ufficiale di Eddy Murphy ed Homer Simpson); Simba è doppiato prima
da George Castiglia e poi crescendo da Riccardo Rossi, la sua compagna Nala invece
prima da Perla Liberatori e poi da Lorena Brancucci. Da sottolineare tra tutti
l'ottima caratterizzazione data al personaggio di Rafiki grazie alla voce di Sergio
Fiorentini. Tutti
i nomi, immagini e marchi registrati sono di copyright © Walt Disney Animation
, e vengono qui utilizzati a scopi conoscitivi e divulgativi.
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