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HAPPY FEET 2


© Kennedy Miller Mitchell, Dr D Studios, Village Roadshow Pictures

Un nuovo viaggio in Antartide con Happy Feet 2

Dopo il grande successo di Happy Feet datato 2006, che incassò quasi 4 milioni e mezzo di euro in Italia e poco più di 380 milioni di dollari a livello internazionale, si torna tra i ghiacci del polo sud con il promettente sequel distribuito dalla Warner Bros Pictures, uscito in America il 18 novembre e in uscita nelle sale cinematografiche italiane il 25 dello stesso mese. In America ha già incassato 22 milioni di dollari e si aspettano grandi incassi anche in Italia. Il regista è ancora una volta George Miller, che già nel 2006 si è guadagnato il premio Oscar per il miglior film d'animazione, battendo la candidatura Pixar, presente quell'anno con Cars. A cinque anni dal primo film, Miller torna a dirigere in modo impeccabile le vite degli abitanti dei ghiacciai.

La storia di Happy Feet 2

Personaggi vecchi e nuovi saranno al centro del film, per una durata di poco più di un'ora e mezza. La storia riparte con un nuovo protagonista: Erik, il figlio di Mambo. Nel precedente capitolo abbiamo conosciuto Mambo, un piccolo pinguino ballerino che ha dovuto intraprendere un viaggio per affermare la sua volontà di danzare scontrandosi con la sua famiglia di cantanti, viaggio che lo renderà, a dir poco, un eroe.

Ora Mambo è cresciuto, ha conquistato l'amore di Gloria, ormai cantante apprezzata dal mondo dei pinguini, e ha dato alla luce un figlio: Erik, caparbio quanto il padre nel voler affermare le sue abilità, che poco o per nulla hanno a che fare con la danza e con il tip tap, in cui Mambo è ormai diventato una star. Erik vuole provare a danzare, si sforza di non deludere il padre che lo incita a non vergognarsi, a non mollare, sperando che un passo dopo l'altro imparerà il tip tap; ma tutti i tentativi non porteranno ad un buon risultato.


© Kennedy Miller Mitchell, Dr D Studios, Village Roadshow Pictures

L'odio del piccolo per la danza ed altre incomprensioni creano non poche difficoltà nel rapporto padre-figlio, difficoltà che porteranno Erik a fuggire per intraprendere il suo viaggio. Il piccolo pinguino si troverà ad affrontare nuovi incontri, trovando anche nuovi amici, per gli stessi motivi che, nel primo film, avevano portato Mambo a lasciare il gruppo e ad iniziare lo stesso viaggio alla ricerca di se stesso. Ma se Mambo era un ballerino in mezzo a pinguini cantanti, Erik è un pinguino che non conosce le sue capacità ma sa benissimo che la danza non è per lui. Tra i tanti amici da incontrare, un ruolo preminente lo avrà Sven, un pinguino che sa volare e che cattura immediatamente l'attenzione del piccolo: un rapporto speciale che preoccuperà non poco Mambo, consapevole di non poter competere con un pinguino che sembra in grado di volare.

Ma la storia prende un risvolto difficile: la vita in Antartide è messa in pericolo dal riscaldamento globale. Bisogna fare qualcosa per salvare i ghiacciai e la comunità di pinguini, che si troveranno isolati per la rottura di un iceberg. Sarà Mambo, che da piccolo aveva già avuto modo di capire quanto fosse importante proteggere l'ambiente, a prendere in mano la situazione reclutando tutti i simpatici abitanti del polo sud, dai minuscoli krill agli enormi elefanti marini: creature molto diverse tra loro, distanti per dimensioni e per abilità, si troveranno a collaborare sotto la guida del pinguino ballerino per salvare la nazione polare, loro unica casa. Tutto quello che accadrà servirà ad Erik per ritrovare l'ammirazione verso il padre e per riavvicinarsi a lui; imparerà cos'è il coraggio, come affrontare le avversità e, soprattutto, accetterà la sua natura di pinguino, che non può volare. La lotta per la salvezza dei ghiacciai riporterà l'armonia nel rapporto tra Mambo ed Erik.


© Kennedy Miller Mitchell, Dr D Studios, Village Roadshow Pictures

Le tematiche ambientaliste

Happy Feet 2 continua a meravigliare gli spettatori per i numeri di danza e per gli spettacolari canti dei bipedi protagonisti, performances arricchite dalla proiezione in 3d ma ugualmente spettacolari nelle disponibili proiezioni in 2d. Stavolta, però, tocca più da vicino un importante tema: il surriscaldamento del globo terrestre, che minaccia realmente l'esistenza dei ghiacciai, sempre più vicini allo scioglimento. Attraverso le avventure della tribù di Mambo, gli sceneggiatori ed il regista provano a far riflettere il pubblico sui problemi ambientali e nelle vicende si legge un messaggio: gli uomini dovrebbero collaborare nella protezione e salvaguardia del paese per prevenire o fronteggiare i disastri ecologici. Quello ambientale non è, però, l'unico tema impegnato del lungometraggio. Così come il precedente capitolo aveva affrontato, tra gag, ironia e momenti comici, una storia degna di un romanzo di formazione in cui un piccolo, che si sente diverso dagli altri, parte per cercare la sua strada ed il viaggio lo condurrà verso il successo. Una sorta di favola che si svolge sui ghiacci e che è riproposta in questa seconda storia. In fin dei conti lo stesso viaggio in cui si avventurò Mambo è qui intrapreso dal figlio Erik, che si sente a sua volta diverso dai suoi simili, si considera incapace, sente di essere una delusione per il padre e decide che non ha altra scelta, deve andar via. La ricchezza ironica del film ben si mescola alla serietà del tema paterno e delle difficoltà che un padre si trova a fronteggiare quando crede di aver perso l'affetto del figlio, non meno triste del dolore che un bimbo prova quando crede di deludere il padre. Una storia, quella raccontata in Happy feet 2, per niente deludente, di certo all'altezza del precedente lavoro e che, con il suo lieto fine, può riscaldare la speranza da riporre nella bontà delle relazioni umane e nell'incondizionato amore familiare.


© Kennedy Miller Mitchell, Dr D Studios, Village Roadshow Pictures

La tecnica del film

La qualità del film si nota anche nelle immagini che portano lo spettatore direttamente al polo sud, facendogli quasi sentire sulla pelle il freddo del rigido clima dei ghiacciai, in cui si ambienta tutta la vicenda: la visione in 3d, in particolar modo, fa letteralmente credere al pubblico di essere fianco a fianco con Mambo, Gloria, Erik e i loro amici, durante i tanti balli. Lo stesso regista ha espresso la sua soddisfazione per la realizzazione del film in 3d. Il precedente episodio, a causa delle poche risorse e tecnologie più rudimentali, aveva avuto solo poche scene tridimensionali, tre per la precisione; già allora Miller aveva intuito che i personaggi del suo film fossero perfetti per una proiezione in 3d ed amava l'idea di poter mettere gli spettatori in condizione di poter quasi toccare i pinguini, condizione affascinante soprattutto per i tanti bambini che saranno accompagnati al cinema dai loro genitori per seguire le nuove avventure di Mambo e i suoi amici. Alcuni cambiamenti nella produzione americano-australiana: l'Animal Logic, la Kennedy Miller Productions e la Villane Roadshow Pictures sono le tre case produttrici che si sono occupate, in modo eccelso, di disegni e montaggio del film, realizzando un lungometraggio della durata di 100 minuti. Direttori della fotografia sono David Peers e David Dula, mentre le musiche che battono i ritmi delle danze dei pinguini sono firmate da John Powell, creatore delle colonne sonore del primo Happy feet, e da Pink, che regala alcune sue canzoni al film. Non manca un vero coreografo: è Savion Glover, grande stella internazionale del tip tap, a realizzare i balli in cui si cimentano i pinguini "imperatore". George Miller dirige ma non solo; è tra i produttori ed è lui, inoltre, a firmare la brillante sceneggiatura insieme a Warren Coleman, Gary Eck e Paul Livingston. Ancora una volta la collaborazione tra bravi produttori, creativi sceneggiatori ed un appassionato regista, definito dai suoi attori come un leader travolgente che lavora mettendosi al servizio delle sue stesse emozioni, ha dato vita ad un film perfetto per le famiglie, che incanterà i bambini, divertirà i giovani e farà trascorrere agli adulti una piacevole serata al cinema che offrirà loro un simpatico spunto per riflettere sul rapporto con i figli.

© Kennedy Miller Mitchell, Dr D Studios, Village Roadshow Pictures

La star del doppiaggio

Il cast del primo film vede l'aggiunta di due stelle del cinema americano, Matt Damon e Brad Pitt, che nel prestar voce a due nuovi personaggi animati, i due piccolissimi krill (pesciolini simili a gamberetti) Will e Bill The Krill, si affiancono a Robin Williams, Elijah Wood, Pink, Magda Szubanski (Miss Viola), Elizabeth Daily (Erik), Sofía Vergara, definita da R. Williams come dolce, affascinante e dalle grandi qualità recitative, e Hank Azaria, doppiatori nella versione originale. Gli ultimi due lavorano anche alla versione italiana, degnamente affiancati da Beppe Fiorello, nel ruolo di Mambo ormai adulto, Massimo Lopez, la cui voce è data a Ramon, Pier Francesco Favino, che da la sua voce ad Adone (il Lovelace doppiato da R. Williams in America), Gigi Proietti, che è il beachmaster, la cantante Natalia Beatrice Giannitrapani, nota al pubblico per la sua partecipazione ad X-factor con il nome di Nathalie, ed infine Linus e Nicola Savino che prendono le parti dei due "belli" americani (B. Pitt e M. Damon), aspetto su cui hanno ironizzato non poco all'anteprima italiana del film che si è tenuta al cinema Embassy di Roma, dove sono stati presenti tutti gli interpreti del doppiaggio italiano. Beppe Fiorello, intervistato, racconta che recitando nel personaggio di Mambo, non elabora una voce particolare. Il pinguino ha semplicemente la tranquilla voce dell'attore italiano, che si immedesima in tutto e per tutto nel ruolo di padre; nel far questo gli fornisce una voce calda e amorevole che rispecchia il bene e l'affetto con cui un padre da al suo figlioletto dei consigli che gli torneranno utili nel corso della vita. L'unica assenza nell'originale gruppo americano di interpreti è quella di Brittany Murphy, voce di Gloria nel primo film, morta a soli 32 anni per arresto cardiaco nel dicembre del 2009: la sua prematura scomparsa amplifica la tristezza degli attori per la sua mancata presenza nel corso della realizzazione del film. La voce di Gloria è, in questo nuovo capitolo, di Alecia Beth Moore, cantante di fama internazionale conosciuta dagli amanti della musica più semplicemente come Pink. Il giovane E. Wood, noto al grande pubblico per aver interpretato il ruolo di Frodo nella trilogia de "Il signore degli anelli", si confronta qui con il ruolo di padre; egli è, infatti, Mambo nella versione originale e, a detta dell'attore, recitare in questo ruolo lo ha portato a riflettere sui conflitti che, quasi sempre, caratterizzano le relazioni tra un padre ed un figlio. Robin Williams, vera stella del cast, che ha in diverse interviste sottolineato il piacere per la collaborazione con gli altri attori, ha ben due ruoli: è Adone, il pinguino con la cresta, e il latino-americano Ramon, pinguino instancabile conquistatore di cuori e leader di un quintetto di ballerini con il caldo ritmo latino nel sangue.

Fonte: www.cartonionline.com

Happy Feet 2
Titolo originale:  Happy Feet Two
Nazione:  Australia
Anno:  2011
Genere:  Animazione
Durata:  100'
Regia:  George Miller
Sito ufficiale: http://happyfeettwo.warnerbros.com/index.html
Produzione: Kennedy Miller Mitchell, Dr D Studios, Village Roadshow Pictures
Distribuzione: Warner Bros
Uscita :  25 Novembre 2011
   

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Happy Feet è copyright © Kennedy Miller Mitchell, Dr D Studios, Village Roadshow Pictures e degli aventi diritto e vengono qui utilizzati esclusivamente a scopi conoscitivi e divulgativi.

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