Wolf
Children
© Mamoru Hosoda / Studio
Chizu e Madhouse |
Ci siamo
quasi, Wolf children (titolo originale Ookami kodomo
no Ame to Yuki), l'ultimo capolavoro diretto da Mamoru Hosoda
sta per arrivare sui grandi schermi italiani, distribuito
in esclusiva da Dynit, dopo aver letteralmente sbancato i
botteghini nipponici a luglio del 2012. Il film anime
narra le vicende familiari della giovane studentessa universitaria
Hana, nell'arco di 13 anni, in cui non mancheranno
momenti teneri e commoventi, avvenimenti tristi e tanto amore
materno.
L'anime
inizia con la narrazione di una voce femminile che si scopre
essere quella di Yuki, figlia primogenita della protagonista
della vicenda. La voce fuori campo racconta la sua storia
e quella dei suoi genitori con una grazia e un garbo che appartiene
solo alla lingua giapponese e di cui, purtroppo, il doppiaggio
italiano non riesce a restituire la musicalità. La giovane
Hana si trova in un campo fiorito e sull'orizzonte si staglia
una figura, un uomo alto, giovane e bellissimo. I due ragazzi
sembrano innamorati, ma questo non è che uno scorcio su quella
che sarà una delle scene chiave del film di animazione.
Ci ritroviamo
con Hana sui banchi universitari. Osserva affascinata il giovane
che era apparso sul campo con lei. Sembra un ragazzo
piuttosto solitario, siede sempre in disparte e non parla
con nessuno. Hana sfonda il muro della sua riservatezza
e riesce a penetrare il suo cuore. I giovani iniziano a frequentarsi.
Una sera il ragazzo arriva in ritardo all'appuntamento con
Hana che, nonostante il freddo, lo ha atteso. Sotto un cielo
stellato (che sembra essere reale tanto è ben disegnato),
il ragazzo svela alla studentessa il suo segreto.
© Mamoru Hosoda / Studio
Chizu e Madhouse |
Lui è
un licantropo discendente della stirpe dei lupi giapponesi
ormai estinta. Hana per nulla intimorita sceglie di amarlo.
I due ragazzi convivono e presto la ragazza rimane incinta.
Le paure sono tante, la prima è quella di tenere nascosta
la vera identità del compagno. Il ragazzo si occupa di Hana
durante tutta la gravidanza, assistendola durante i momenti
più difficili come quelli delle frequenti nausee. La bambina
nasce in casa. Decidono assieme di non partorire all'ospedale
per paura che la piccola possa essere un lupo. Ma Yuki,
che significa neve, nasce bellissima e del tutto simile agli
umani in una fredda serata in cui la neve cadeva
copiosa. Anche questa realizzata con una grafica che la rende
estremamente reale.
Dopo un
anno arriva il secondo bambino, Ame (che significa pioggia).
Il padre, una mattina, tarda a rientrare. Hana si leva dal
letto, ha come un presentimento. Apre la porta di casa e trova
le buste della spesa con dentro il portafogli del suo uomo.
Ancora una volta è la voce narrante di Yuki a spiegare i fatti.
Hana si precipita fuori con i bambini, mentre la pioggia è
fitta. Arrivata su un ponte vede degli operatori che tirano
su da un canale un grande lupo morto. Hana cade in ginocchio
sotto la pioggia. Yuki spiega che non si è mai saputo cosa
stesse facendo quel giorno il padre, se avesse cercato di
cacciare seguendo l'istinto o per procurare cibo nutriente
alla sua compagna, in ogni caso era stato ucciso.
Hana con Yuki e Ame © Mamoru Hosoda
/ Studio Chizu e Madhouse |
Hana
non si perde d'animo e decide di tirare su da sola i suoi
due bambini, grazie anche a una somma messa da parte
dal suo compagno sufficiente per il loro sostentamento. Le
cose però si complicano. Entrambi i bambini hanno ereditato
la licantropia paterna. Loro possono trasformarsi in lupi
a piacimento, non solo con la luna piena come narra la leggenda.
La piccola Yuki ha una voracità incredibile e una vivacità
incontenibile. Il bimbo invece appare più calmo, mammone quasi.
Piange spesso durante la notte e i vicini non tollerano oltre.
Vengono
mandati assistenti sociali a casa di Hana che con abili manovre
riesce a non farli entrare. Decide così di andare a vivere
in montagna, le montagne di una foto che le aveva mostrato
il suo compagno. Pensa che in questo modo i suoi piccoli saranno
più sicuri. La casa che Hana acquista è poco più che una catapecchia
fatiscente, isolata dal resto del villaggio, ma la piccola
Yuki salta di gioia tra l'erba, mentre Ame, disperato, vorrebbe
tornare in città. Hana con pazienza e amore restaura la casa,
con una forza di volontà che solo l'istinto materno per la
sopravvivenza riesce a tirare fuori.
Yuki e Ame © Mamoru Hosoda / Studio
Chizu e Madhouse |
Inizia
a studiare da alcuni libri e prova a piantare un orticello,
ma le piante non riescono a crescere. I contadini
della zona, in principio burberi, ben presto le danno una
mano, costruendo attorno alla giovane mamma un muro
di solidarietà e affetto molto intenso. Intanto i ragazzi
crescono. Yuki va a scuola, si integra perfettamente con le
altre bambine, ma si rende conto della sua diversità. Ame
invece sembra essere sempre più attaccato alla mamma. Il tempo
passa e Hana segna le diverse altezze dei suoi bambini su
una trave di legno. I giovani conoscono la natura e soprattutto
Ame sembra esserne rapito da quando, durante una visita in
una sorta di riserva, aveva visto un grande lupo in cattività.
I due
sguardi si erano incrociati, fieri e selvaggi, ma il lupo
si era subito ributtato a terra rassegnato, rassegnazione
che Ame non avrebbe mai vissuto. Le cose iniziano a cambiare.
Yuki diventa più femminile e si conforma allo stile di vita
umano Ame, al contrario, smette di andare a scuola e sempre
più spesso scappa con una compagna del mondo animale tra boschi
e sentieri scoscesi. Yuki conosce un ragazzino. In principio
il rapporto è burrascoso, ma dopo un malinteso i due sembrano
capirsi alla perfezione, al punto che Yuki gli rivela la sua
doppia natura. La storia sembra ripetersi. Il ragazzo dice
che sapeva e che non avrebbe rivelato a nessuno il suo segreto.
© Mamoru Hosoda / Studio
Chizu e Madhouse |
Durante
una bruttissima bufera, Ame scompare tra i boschi.
Hana lo cerca disperatamente ma inciampa e cade in un burrone
perdendo i sensi. Si ripropone la scena che abbiamo visto
all'inizio dell'anime. Hana è in un campo fiorito e appare
una sagoma, "Ame" grida lei convinta si tratti del figlio,
ma è il suo compagno. Gli corre incontro, si abbracciano.
Tra le lacrime gli dice che gli è mancato tantissimo. Lui
la rassicura e la elogia come madre. "Ho fatto tantissimi
errori" dice Hana, "Li hai tirati su benissimo" risponde lui.
Poi Hana ha un sussulto e dice che Ame è scomparso. Il giovane
la tranquillizza dicendole che sta bene e che ha fatto la
sua scelta. Le strade dei due fratelli, infatti, si separano,
ognuna diretta verso il proprio destino.
Il
film è un bellissimo racconto che invita ad apprezzare e accettare
le diversità, ma anche e soprattutto dell'amore materno,
della forza e del coraggio che ci vuole a crescere due figli
da soli. Non solo, insegna anche una grande storia, quella
che un bravissimo poeta aveva raccontato dicendo che "I nostri
figli non sono nostri". I figli non ci appartengono. Facciamo
sacrifici per loro, ma non possiamo tenerli con noi, dobbiamo
lasciarli liberi di seguire la loro strada. Lirico e commuovente,1:57
minuti di tenerezza raccontati con una delicatezza inedita
e con una grafica spettacolare.
Fonte:
www.cartonionline.com
SCHEDA
DEL FILM Data di uscita in Italia: 13/11/2013 Produzione: Studio
Chizu, Madhouse Distribuzione: Dynit Genere Film: Anime, fantascienza
Nazione: Giappone Anno: 2013 Durata: 117 Min Regista: Mamoru Hosoda
Sceneggiatura: Mamoru Hosoda |
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