SHIN
VISION AL FUTURE FILM FESTIVAL 2006
Le date e gli orari ufficiali
Bologna, 18- 22 gennaio 2006
Multisala Capitol
Saranno proiettati in anteprima tutta la serie Haibane Renmei
- Ali Grigie
ed episodi inediti di Dokkoider, Godannar e Texhnolyze
Al via la nuova edizione del Future Film Festival, uno degli
eventi più amati ed attesi dagli appassionati di animazione
ed effetti speciali.
Il Festival si svolgerà a Bologna, dal 18 al 22 gennaio
2006 presso il cinema Multisala Capitol, in via Milazzo 1.
Come già annunciato, Shin Vision parteciperà alla
manifestazione con una serie d’eventi d’eccezione,
sui quali spicca la maratona Haibane Renmei – Ali grigie,
proiezione non stop di tutti gli episodi della geniale serie
ideata da ABe Yoshitoshi.
IL PROGRAMMA DEFINITIVO
Mercoledi 18 alle
18.30 in Sala 2
Texhnolyze ep. 1, 2 e 3
Venerdì
20 alle 10.30 in Sala 2
Dokkoider ep.1, 2 e 3
Venerdì
20 a partire dalle ore 18.00 in Sala 2:
Maratona Haibane Renmei - Ali grigie ep. 1-13, serie completa
Domenica
22 Gennaio alle ore 10.30 in Sala 4:
Godannar ep. 1, 2 e 3
Per il programma completo del Future Film Festival 2006, vi
rimandiamo al sito ufficiale della manifestazione www.futurefilmfestival.org
LE
SERIE
TEXHNOLYZE
Impossibile raccontare l’intricatissima trama di Texhnolyze
senza rovinare le sorprese della sceneggiatura, che si chiarificano
solo dopo una manciata di episodi.
La
serie action-fantascientifica sperimentale della MadHouse è
un cupo affresco metropolitano, pieno di personaggi enigmatici,
e messo in scena in un delirio cinetico di dirompente energia
e violenza visiva.
Il susseguirsi degli eventi è assolutamente imprevedibile,
ed inchioda lo spettatore con il suo continuo cambiare di ritmo,
spesso talmente repentino da far saltare sulla poltrona. L'impatto
sensoriale delle scene d'azione è addirittura stordente,
data la velocità e fisicità del montaggio che,
più che unire tra loro le singole immagini, le fa cozzare
violentemente una contro l'altra, con effetti visivi ai limiti
dell'astrazione.
DOKKOIDER
Sakurazaki Suzuo è un giovane spiantato alla disperata
ricerca di un lavoro e di una camera dove abitare. Mentre si
aggira sconsolato per la città, si imbatte in Tanpopo,
una bizzarra aliena rappresentante di una ditta produttrice
di giocattoli, che gli propone di testare una cintura che dona
superpoteri. Suzuo, credendo in uno scherzo, accetta in cambio
di uno stipendio, e si ritrova trasformato nel Super Sentai
Dokkoider, e si ritrova subito coinvolto in uno scontro con
il “criminale spaziale di livello A” dottor Marronflower
Dokkoider è un’esilarante e originalissima serie
demenzial-avventurosa, una sorta di versione super deformed
di Ultraman, che sbeffeggia i luoghi comuni delle trame supereroistiche
senza trascurare la spettacolarità delle coloratissime
scene d’azione.
L’aspetto più divertente della serie risiede nello
humour paradossale che domina la maggior parte delle situazioni,
dall’eroe squattrinato che si fa pagare l’affitto
e in cambio salva il mondo, all’armatura dell’eroe
soggetta a problemi di copyright e con merchandising incorporato
(il tema musicale di Dokkoider trasmesso dal casco).
HAIBANE
RENMEI
Nella Vecchia Casa, un edificio isolato nei pressi della città
di abitano le Haibane, una comunità di fanciulle dotate
di aureola e ali d’angelo che giungono lì ciclicamente
dal nulla, senza alcuna memoria della loro vita precedente.
Un giorno la più autorevole di loro, Reki, trova in una
stanza inutilizzata un enorme bozzolo, palesemente contenente
una nuova Haibane…
A stupire in Ali Grigie è l’inaudita ampiezza di
respiro della trama, piena di sottotrame e ramificazioni, nonché
la naturalezza assoluta dello svolgersi degli eventi, che trasfigurano
continuamente dal fantastico al quotidiano senza soluzione di
continuità. Nei primi episodi la narrazione non sembra
avere fretta, e la serie racconta pian piano, ma con ritmo ammaliante,
la scoperta da parte della protagonista del nuovo mondo, delineato
con precisione certosina in ogni particolare, dalle foreste
e stradine che circondano la Vecchia Casa alle viuzze e negozietti
del paese, dal grande orologio rotto alle stanze delle Haibane.
GODANNAR
Cinque anni fa, nel corso di uno scontro con la minaccia aliena
nota come Mimesis, Saruwatari Go, il pilota del robot Dannar,
salvò da morte certa la giovanissima Anna Oi.
Oggi, la cerimonia di matrimonio tra i due viene interrotta
da un nuovo attacco di Mimesis, e Go è costretto ad abbandonare
l’altare e a dare battaglia.
Godannar è una delle serie più innovative degli
ultimi anni, capace di rinverdire i fasti della gloriosa epoca
dei robot giganti, e nel contempo di omaggiare i canoni del
genere e a rinnovarli con un character design, una regia e una
qualità dell’animazione all’altezza dei più
alti standard contemporanei.
Il risultato è visivamente formidabile, e non si può
non restare coinvolti dagli esaltanti scontri fra fantasiosi
robot terrestri e i mostruosi ed enigmatici Mimesis.
Un elemento fondamentale è la componente “soapoperistica”
e familiare della serie, incentrata in partenza sul triangolo
tra Saruwatari Go, una sorta di Koji Kabuto più maturo
e segnato dai lutti subiti, la sua giovanissima moglie, l’incontenibile
Anna Oi, e la rediviva Mira, prima moglie di Go e drammatico
terzo incomodo.
Il fatto che Saruwatari Go e Anna siano una coppia, e che la
solidità della loro unione potenzi anche i loro robot,
mentre le loro crisi ne minano l’invincibilità,
rappresenta anche una metaforadei rapporti di coppia, oltre
che un grande spunto per evoluzioni drammaturgiche e tormentoni
ironici.
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